Capitolo 5.1.3
Dalla coscienza collettiva alla coscienza comunitaria
Il processo di integrazione che la parrocchia aveva avviato allinterno di questa realtà sociale, oltre ad averle dato una certa coesione e ad averla coscientizzata intorno ai valori di uguaglianza, di partecipazione e di corresponsabilità, come si è potuto rilevare nelle riflessioni precedenti, sta facendo emergere in essa una certa coscienza comunitaria che riteniamo importante sottolineare perché costituisce un elemento di fonmentale valore nel dinamismo di crescita e di maturazione del paese.
a) Educazione della coscienza comunitaria
In diverse forme e gradi , almeno per quanto concerneva la vita della parrocchia, il popolo fu coinvolto nelle decisioni che lo riguardavano e gli fu dato spazio sufficiente per potersi muovere nel rispetto dei ruoli e dei compiti di ciascuno. Ognuno fu valorizzato per quello che era a prescindere dalle esperienza precedente e dalla sua vita privata. Con questo non si voleva operare un livellamento generale ma piuttosto offrire lo spazio giusto ad ogni persona perché fosse valutata sul metro del suo effettivo valore e della sua intrinseca dignità più che su quello del profitto, del potere economico, politico, sociale attribuitole o di cui indebitamente può appropriarsi. Fu una vera esperienza di giustizia sociale, per cui la persona poté sentirsi a suo agio e dare il meglio di sé agli altri considerati suoi pari. Questesperienza non rimase limitata allambito parrocchiale, ma, grazie alla tenace volontà di alcune persone, ha portato e sta portando benefici effetti anche in campo civile. In realtà oggi cè più coscienza che ognuno, in quanto persona, è un valore assoluto da rispettare, e al tempo stesso, che la comunità è un valore fondamentale per la crescita e maturazione dellindividuo. Questo lo dobbiamo anche alla storia che ci ha fatto passare successivamente attraverso due fasi che sembravano escludersi a vicenda: la società che prevaleva come valore assoluto sullindividuo e lindividuo che a sua volta sembrava dover prevalere come valore assoluto sulla società.
b) Comunità e categorie bisognose
Per quanti sforzi fossero stati fatti per sensibilizzare la gente su questo problema, essa si ostinava a negarlo, anzi non voleva neppure sentirne parlare. E questo atteggiamento pesava negativamente sullassetto sociale del paese. Da alcuni anni si constata una maggiore attenzione per queste categorie di persone. Non si tratta di un atteggiamento paternalisticocommiserativo, ma piuttosto di una consapevolezza e di un impegno che mira allattuazione di un sistema di aiuto e di prevenzione a difesa e garanzia dei diritto individuali. Il risultato più appariscente è dato dalla nuova sensibilità che si rivelò nei confronti degli alcolisti . Ad un certo momento qualcuno ebbe il coraggio di iniziare la cura secondo il metodo medicopsicosociale del prof. W. Hudolin e di continuarla frequentando il club per alcolisti. In seguito altri ne seguirono lesempio per cui divenne possibile la nascita di un club allinterno del paese, e anche questo contribuì a sensibilizzare la gente sul problema. Con gli alcolisti furono coinvolte anche le loro famiglie e una parte di cittadini. Sembrerà strano, ma i soli che riuscirono a ottenere qualcosa in questa direzione furono i membri delléquipe parrocchiale: prete e religiose, che, tra laltro, conseguirono labilitazione a svolgere lattività di servitori/insegnanti.
Il fatto di essere arrivati a far riconoscere il problema del lalcolismo, presente in modo molto rilevante nel paese, e di aver ottenuto che alcuni alcolisti iniziassero la cura è certamente un segno che suscita speranza per il recupero di molte persone sotto il profilo personale, familiare e sociale, e sta a indicare altresì un notevole passo avanti sul piano della coscienza comunitaria. Questo risultato è frutto di un lungo e assiduo rapporto interpersonale con la gente che léquipe pastorale sempre cercò di coltivare. I tentativi furono molti anche in passato ma i tempi evidentemente non erano ancora maturi.
E importante notare che le persone curate dallalcol per lo più non erano praticanti: ciò sta a confermare che il cammino di integrazione proposto dalla parrocchia produsse gli effetti sperati, cioè che la persona fosse al centro di tutto a prescindere dalla sua fede politica o religiosa, dal suo credo, dalla sua situazione personale, familiare, sociale. Del resto sentirsi parte di questa umanità significa condividerne gioie, speranze, tristezze e angosce di ogni uomo, di tutti gli uomini.
c) Il conflitto come dinamica di crescita nellintegrazione
Ogni scelta che viene fatta in ordine alla crescita e maturazione di un popolo comporta il superamento di un ostacolo, che può essere la necessità di abbandonare certe posizioni e di accettare di essere messi in discussione, di adattarsi a nuove condizioni, in una parola, di lasciare il certo per lincerto con tutti i rischi che ne conseguono.
Indice Capitolo 5.1.3
2. Personale
3. Famigliare
4. Gruppi umani
5. Politico
6. Economico
7. Ricreativo
8. Istituzioni
9. Comune
10. Chiesa
11. Partiti
12. Paese