Capitolo 4
Avvenimento Redentore o settimana di riflessione evangelica
Già per il Natale del 1973 si era fatto l'annuncio della "settimana di riflessione evangelica " che i piccoli gruppi familiari avrebbero vissuto nel dicembre dell'anno successivo. Questo si fece tramite una lettera del Vescovo, mons. Abramo Freschi, nella quale stimolava i cristiani di Vajont a realizzare questa iniziativa, annunciando che lui stesso vi avrebbe partecipato. Altro motivo di particolare interesse per la gente era la consacrazione del tempio: si pretendeva che a essa corrispondesse un momento significativo di vita ecclesiale. Dopo il primo annuncio fu fatta una visita alle famiglie portando la lettera del Vescovo: il 90% acconsentì alla proposta.
La benedizione delle famiglie permise di perfezionare l'adesione, determinando in modo operativo la composizione dei gruppi. A un certo punto sorse il problema di come cercare i capigruppo e i coordinatori perché guidassero i gruppi nella settimana della riflessione evangelica che stavamo preparando. Era logico pensare che queste persone avrebbero dovuto avere un minimo di preparazione per assolvere al compito che si intendeva affidare loro. Venne così l'idea di invitarne un certo numero con lettera personale e di farle partecipare a un piccolo corso dove si sarebbe spiegato un po' come avrebbero funzionato i gruppi nella settimana e come si doveva fare per convocare e guidare il gruppo. Quando però alla fine del corso si disse che loro avrebbero guidato i gruppi, tutti, uno dopo l'altro, si ritirarono dicendo che non se la sentivano. Decidemmo allora di soprassedere e di lasciar passare qualche tempo, finché ci venne un'idea molto più semplice: riunire i gruppi e chiedere chi, fra i componenti, fosse disponibile a portare l'avviso per la convocazione del gruppo durante la settimana e chi, invece, prendesse nota delle risposte che ciascuno dava durante l'incontro.
Con questo accorgimento non si trovò nessuna difficoltà a trovare i capigruppo e i coordinatori occorrenti. La settimana di riflessione evangelica si svolse nella prima settimana di dicembre, come previsto. Partecipò l'80% della popolazione, suddivisa in 23 piccoli gruppi che per quattro sere affrontarono, da soli, quattro diversi argomenti. Un'altra sera, a turno, fu dedicata all'incontro con il Vescovo. Un dato comparativo di un certo significato è questo: solo il 15-20% della gente partecipava, in quel tempo, alla Messa domenicale.
La settimana di riflessione evangelica fu un avvenimento di eccezionale grandezza; basti dire che più dell'80% della popolazione_si incontrò col suo Vescovo in un dialogo aperto e sincero sui diversi temi della vita cristiana. Certamente, il movimento di idee che tutte queste iniziative avevano prodotto non aveva lasciato indifferente nessuno. L'idea, per esempio, che il vero tempio è la comunità cristiana che tutti insieme stavamo costruendo, e che il tempio materiale consacrato dal Vescovo ne era solo un segno, era entrata ormai nella mente di tutti. Era proprio per la volontà di costruire questa comunità che i gruppi, per bocca del loro rappresentante, dichiararono al Vescovo che si impegnavano a continuare l'esperienza iniziata.
Merita, a questo punto, ricordare un fatto che dimostra chiaramente come il maligno tenti di buttare all'aria le opere di Dio, ma senza poterci riuscire. Poco tempo prima della settimana di riflessione, in paese era stata fatta una manifestazione di protesta, promossa da un gruppo di cittadini, contro una deliberazione del consiglio comunale in materia di acquedotto. L'équipe parrocchiale aveva ritenuto giusto approvare. Questo fatto aprì la strada a una serie di lotte contro l'équipe parrocchiale con l'accusa, infondata, che era legata a movimenti e a ideologie di sinistra. Sembrava proprio che dovesse andare tutto a monte e si temeva che gli incontri col Vescovo si sarebbero trasformati in un tribunale d'accusa contro il parroco. Di queste cose, invece, nessun cenno si fece negli incontri. Ci si accorse, in quella prova, che ormai erano molte le persone che facevano netta distinzione tra Chiesa e partito politico. Alcuni, essendosi accorti che il cammino esigeva sempre di più un cambiamento di mentalità e un progressivo adeguamento della vita ai valori del Vangelo e non sentendo in se stessi la forza per farlo, incominciarono a mettersi in disparte e a cercare pretesti per abbandonare il campo. Altri, invece, che prima erano stati nell'ombra, quasi improvvisamente subentrarono al loro posto.