Capitolo 4
La situazione Pastorale
Già da tempo ci eravamo accorti che una pastorale ripetitiva, basata sulle azioni di massa, non poteva avere mordente né essere seguita. Sentivamo la necessità di trovare un modo diverso di comunicare il Vangelo. Nel dicembre del 1971, dopo un serio e approfondito esame della situazione parrocchiale fatto con l'aiuto di un teologo pastoralista di grande esperienza, P. Juan Bautista Cappellaro, ci siamo confermati nell'idea che era necessario imprimere una svolta decisiva alla nostra attività pastorale. Sulla base di alcune constatazioni di fondo emerse nella riflessione, quali: la frattura esistente tra l'ambito in cui si esprimeva normalmente la fede del popolo e la sua vita quotidiana, l'inoperosità dei sistemi di evangelizzazione e di catechesi degli adulti, il pericolo per il prete di ridursi a funzionario delle cose sacre, il fenomeno della massificazione e dell'anonimato che la stessa tipologia delle abitazioni favoriva a dismisura, ci appariva chiaro che la scelta apostolica da fare doveva consistere nella creazione di comunità di vita evangelica all'interno della parrocchia in modo che questa divenisse una comunione di comunità.
Ci siamo quindi domandati quali fossero le linee generali secondo le quali configurare queste comunità di vita evangelica, non perché pensassimo possibile la loro attuazione immediata, ma per avere un punto di riferimento proiettato nel futuro verso il quale rivolgere la nostra azione apostolica. Credevamo fermamente che con questo popolo avremmo potuto tendere verso una comunità cristiana che avrebbe permesso a ciascuno di scoprire e vivere quegli ideali di santità che, come popolo di Dio, siamo tutti chiamati a realizzare.
Descrizione dell'esperienza
A). Prima Tappa: cherigmatica o di convocazione
B). Seconda Tappa pre-catecumenale o di evangelizzazione iniziale
C). Terza tappa: Catecumenale o di iniziazione al mistero della chiesa