Capitolo 4
Congresso Eucaristico Parrocchiale Nuovo piano Pastorale
Con questo si era arrivati a programmare l'anno pastorale (1989-90). ventesimo del nostro cammino di rinnovamento, che doveva preparare immediatamente l'Assise del Congresso Eucaristico Parrocchiale.
La meta generale dell'anno rimaneva ancora incentrata sull'Eucaristia e prevedeva la riscoperta di questo dono di Dio per quella parte che riguarda la liturgia di Comunione e i riti di conclusione.
Prevedeva inoltre la definizione del "Progetto Comunitario" in coerenza con l'Eucaristia stessa e la preparazione al Congresso che avremmo celebrato nel novembre dell'anno successivo. La gente aveva la sensazione che qualcosa di molto importante stava accadendo all'interno della comunità. La collaborazione si era allargata e si stavano muovendo un po' di più anche gli uomini e soprattutto i giovani. Il consenso della popolazione si era fatto più generale attorno a varie iniziative promosse dalla parrocchia.
Le vecchie contrapposizioni tra istituzioni civili e parrocchia erano pressoché scomparse (il comune infatti chiedeva con frequenza l'utilizzo del foglio settimanale per comunicazioni alla popolazione e l'uso dei locali del Centro Comunitario per manifestazioni civili).
L'adesione delle famiglie alla proposta dei gruppi congressuali era stata quasi unanime. Da notare che dopo otto anni di tentativi si era riusciti finalmente a realizzare un parco giochi e quindi a dare inizio al centro-incontro nei mesi estivi. Molte famiglie si sono lasciate coinvolgere nella pastorale moltitudinaria e nella messa domenicale, come pure hanno incominciato a muoversi alcune coppie giovani. Alle schede mandate alle famiglie per il commento al "Padre Nostro", le risposte sono state qualitativamente buone, anche se non altrettanto a livello quantitativo. Alcuni genitori hanno accettato di fare catechesi dimostrando disponibilità al servizio. Molto partecipati sono stati gli incontri dei capigruppo e coordinatori e dei vari collaboratori per la preparazione alla conferma dei ministeri. Si è notata una maggiore libertà nell'esprimersi anche in coloro che normalmente erano succubi del "clan".
Il gruppo "contro", continuava la sua azione in forme più mascherate, ma non meno pericolose.
Tutto sommato si stava vivendo e respirando il clima e l'attesa dei grandi eventi.
Il Congresso Eucaristico senza alcun dubbio è stato un evento senza precedenti che ha fatto fare alla comunità un balzo sul cammino di maturazione che perseguiva da quasi venti anni.
A conferma di ciò basta ricordare che ben quattrocento famiglie su quattrocentosessantacinque hanno accettato non solo la proposta del Congresso, ma anche di partecipare ai nuovi gruppi familiari. Infatti, per la valutazione, gli emendamenti e l'approvazione del "Progetto Comunitario", hanno lavorato cinque CEB (comunità ecclesiali di base) maturate nel corso del cammino precedente e ben ventidue gruppi familiari nuovi per un totale quindi di ventisette gruppi congressuali e ottantuno responsabili.
Altro elemento importante da sottolineare è che tra coloro che hanno assunto responsabilità in ordine al funzionamento dei gruppi figurano persone che erano ritenute e che nel passato si erano manifestate apertamente contrarie.
Altro elemento di spicco è stata la partecipazione ai gruppi di ben cinquantadue giovani i quali hanno avuto il coraggio di difendersi di fronte all'accusa di non fare niente per la comunità.
Cosa assolutamente eccezionale è stato il fatto che ben quattro gruppi si sono radunati nelle case del "clan" che ha sempre opposto un netto rifiuto alla proposta dei gruppi.
Una rivelazione importante è quella di alcuni adolescenti che hanno dimostrato il coraggio di prendere posizione di fronte ai genitori insensibili e di portare avanti la loro partecipazione in parrocchia anche contro di loro.
Altra rivelazione che ha portato gioia a tutti è il protagonismo che i bambini e i giovani esercitano nella vita della comunità. Per la prima volta si sono potute vedere delle coppie di giovani sposi fare gestualizzazione in pubblico assieme a dei bambini nel corso di una celebrazione religiosa. Tutto ciò sta a sottolineare l'eccezionalità e la portata di un evento che ha prodotto e messo in evidenza un consenso generalizzato e una sintonia e accettazione benevola di quanto la Parrocchia sta facendo anche se ciò non si esprime ancora in un impegno coerente.
Nel Congresso la comunità ha veramente celebrato l'Eucaristia come fonte e culmine della propria vita cristiana, comunitaria ed ecclesiale; si è data un "Progetto comunitario", approvato dal Vescovo, e coerente con il dinamismo dell'Eucaristia in cui ha espresso il proprio modo di essere chiesa locale nella chiesa particolare e universale; ha proposto al Vescovo, che li ha riconosciuti ufficialmente, i vari ministri (112) corrispondenti ai diversi ministeri (9) affidati ai laici per l'attuazione del progetto stesso; e si è impegnata a vivere tale "progetto" camminando sempre più speditamente verso la santità-unità a cui sa di essere chiamata come popolo di Dio. La comunità, come un giovane, ha visto arrivare nel congresso il momento di definire se stessa alla luce di quanto aveva ricevuto per farlo proprio.
Nella celebrazione conclusiva, al momento in cui ha proclamato il Padre Nostro col commento scritto mettendo insieme il contributo di tutti, la comunità si è sentita veramente un popolo che esprimeva una sua unità e ne perseguiva una in modo ancora maggiore come graduale attuazione della meta a cui Dio la chiama.
Il Congresso Eucaristico è stato un momento fortissimo della comunità parrocchiale ed essa l'ha vissuto come il culmine del cammino fatto negli ultimi diciannove anni e come fonte di una nuova tappa da definire dopo aver fatto l'analisi e la diagnosi corrispondenti.