Capitolo 5.1.3

Comune

Dal modo in cui è organizzata la vita all’interno dei partiti politici non doveva essere facile, per chi vi milita, avere spazio sufficiente per far prevalere, nel momento opportuno,il giudizio della propria coscienza sulla linea stabilita dal partito. A convalidare questa supposizione sta il fatto che anche a livello parlamentare si bollano col titolo di franchi tiratori coloro che, attraverso il voto segreto, esprimono il loro dissenso. Tenuto conto della tirannia dei partiti di cui si è detto, quello che accadde in questi ultimi anni in seno al Consiglio Comunale ha un valore e un significato che non trovano riscontro nell’esperienza del passato della comunità erto-cassanese. A un certo momento, un gruppetto di consiglieri appartenenti a diversi partiti cominciò a dimostrare maggior consapevolezza del proprio ruolo, della propria responsabilità all’interno della vita del paese, di essere più capace di superare il punto di vista del partito, quando questo impediva la ricerca e il perseguimento del bene comune. In realtà, capitò spesso che in seduta pubblica qualcuno prendesse posizione apertamente contraria alla linea del proprio partito per salvaguardare la libertà della propria coscienza e per difendere gli interessi collettivi.
Questa presa di posizione provocava, di volta in volta, delle reazioni soprattutto all’interno dei partiti fino a produrre una spaccatura in seno al consiglio, creando due schieramenti contrapposti: quello del gruppo che faceva la solita politica dove prevaleva l’interesse privato su quello pubblico e quello del gruppo che valeva una gestione amministrativa basata su criteri di maggior democrazia ed equità.
Tale situazione non si sarebbe certamente verificata se la gente, grazie all’azione pastorale della parrocchia, non avesse acquisito una maggiore coscienza comunitaria. La lotta comunque continua ancora, con toni talvolta vivacissimi, e la forte richiesta di informazioni e partecipazione da parte della gente va configurando, per il futuro, un tipo di democrazia più a carattere diretto che rappresentativo.