Capitolo 2
L'insediamento con altri gruppi umani
Il nuovo paese, per la sua configurazione geografica e per la sua esigua estensione, non somigliava minimamente a quello da cui gli ertocassanesi erano stati strappati. Nel trasferimento subirono lo sradicamento più assoluto in quanto furono privati non solo della presenza e dell‘affetto dei propri cari ma anche del loro mondo di ricordi, di tradizioni, di legami; quel mondo profondamente sacro che costituisce la ricchezza di qualsiasi popolo. Le strutture edilizie richiesero un buon numero di anni per poter essere completate. Dalla posa della prima pietra (1966) in poi si lavorò sodo per preparare le infrastrutture necessarie al nuovo centro abitativo; contemporaneamente, a poca distanza, nel territorio del Comune di Maniago, sorse il polo industriale, appositamente creato sia per compensare quel capoluogo del terreno ceduto, sia per dare lavoro ai sinistrati che si sarebbero insediati nel nuovo paese. In effetti però il beneficio maggiore l’hanno avuto e continuano ad averlo le popolazioni dei paesi circostanti. Infatti agli erto-cassanesi venivano assegnati i posti più disagiati e faticosi. Nel 1968, nel nuovo paese che cominciava a prendere volto, si insediarono i primi nuclei familiari. Nell’arco di tre anni gli abitanti salirono a circa mille unità. Gli erto-cassanesi lentamente presero contatto con la nuova terra e col nuovo paese, che cresceva sotto i loro occhi. Non era più il paese di prima, anche se i nomi delle strade ricordavano vie e località conosciute ed amate. Negli anziani c’era un po’ di disagio e nei giovani e bambini un certo che di avventuroso. Scoprire il volto di una nuova terra, sapendo che deve diventare la propria terra, ha sempre qualcosa di emozionante e misterioso. L’assunzione della nuova realtà avrebbe tuttavia comportato per tutti fatica e sacrificio. Il tessuto sociale risultò vario ed eterogeneo con la presenza di ertani, cassanesi, americani della Base nato di Aviano e forestieri, cioè immigrati provenienti dal Friuli, dal Veneto, dalla Sardegna e da altre regioni del Centro-Sud. Questo fatto fu di notevole importanza per la storia delle due comunità. Il nuovo paese, costruito su progetti e planimetrie modernissime, ha una lottizzazione a maglie rettangolari con regolarità geometrica; le strade sono tutte diritte e uguali così come le case sono tutte bianche e costruite sullo stesso modello, separate l’una dall’altra da un muricciolo. Sono individuabili due zone a cellule distinte: una destinata a sole abitazioni e l’altra destinata ad abitazioni unite ad impianti produttivi (agricoltura e artigianato). Nella prima si sono collocati in prevalenza gli ertani, nella seconda si sono insediati in prevalenza i cassanesi. I forestieri sono sparpagliati un po’ ovunque.